Non capisco perché dobbiamo essere così stupidi e deboli di fronte alla morte. Non è vero che sulla morte non si scherza, anzi, è del tutto lecito farlo. Non è che, se scherziamo sulla morte, "la morte" si incazza e riversa su di noi la sua furia iconoclasta. In tal caso potremmo solo che affrontarla con più leggerezza e ironia.
La paura è sempre rivolta alle conseguenze possibili delle cose, e quale conseguenze potranno mai esserci alla morte, se non quattro coglioni che piangono e dilapidano la propria economia per una bara ben agghindata e una parruccata di funerale? Davvero pensate mi importi qualcosa se qualcuno si masturba o sputa sul luogo della mia sepoltura nel giorno in cui muoio? In quell'istante sarò in un black out totale della coscienza, aspettando di reincarnarmi per redimermi da questa vita da drogato di scemenze.
E comunque penso sia altrettanto lecito giustificare un omicidio. Certe persone andrebbero assassinate per il bene della comunità. Non facciamo finta di non pensarla così o di nascondere i bollori che la giustizia (la cosa meno indulgente in assoluto, in questo mondo) ispira in noi. Il crimine, dopotutto, è solo un nome che è stato dato all'atto egoistico della sopravvivenza, con la civilizzazione dei popoli.
Nessuno ci vieta realmente di far fuori qualcuno, se non lo facciamo è perché temiamo di compromettere il nostro già incerto futuro da persone perbene. E con questo non intendo escludere che potrei essere il primo a scendere a compromessi, a rassegnarmi alla filosofia del "vivi e lascia vivere", mentre dappertutto c'è gente che ruba, tortura e uccide per divertimento. Potrei temere anch'io per il mio futuro annebbiato, ma non ho ancora progetti da perseguire fino in fondo e ritengo di stare al mondo soltanto perché c'è posto, o perché due persone che nemmeno si guardano in faccia giorno e notte non hanno saputo tenerselo nei pantaloni. A proposito, chissà quanto cazzo avranno bevuto i miei per sfornare la bellezza di due figli.
Non tergiversiamo oltre.
È importante che la violenza si mostri come quell'abominio che realmente è: un parassita venuto per restare. C'è bisogno di un po' di equilibrio nella nostra società, che nasconde o finge di non vedere le cose come stanno veramente e inorridisce davanti alla propria immagine riflessa.
E siccome sono anch'io una persona mediocre che esprime dei concetti rubando le parole altrui, concludo con questa citazione: «la morte è insopportabile per chi non riesce a vivere».
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